Sembra che le prime forme di sviluppo del materiale conosciuto come tessuto non tessuto risalgano agli anni ’30, ma è solo vent’anni più tardi che nasce l’industria del TNT. Da allora un buon numero di aziende hanno cominciato a produrlo tramite un processo diverso dalla tessitura, dove le fibre hanno una distribuzione casuale, in totale assenza di trama.
Tra le possibili e svariate applicazioni, il TNT ha nell’agricoltura il compito di proteggere le coltivazioni da condizioni meteorologiche avverse o dall’attacco da parte di insetti, volatili o infestazioni dannose. Il tessuto non tessuto per agricoltura esiste in commercio in diverse qualità, destinate a vari usi. Generalmente viene venduto in rotoli, che possono raggiungere la lunghezza massima di 28 metri, ma si trova anche in sacchi già pronti, per rivestire ad esempio piante in vaso di dimensioni contenute.
Quando ricorrere al TNT
Il momento in cui agricoltori o amanti del giardinaggio ricorrono più frequentemente all’uso del tessuto non tessuto è quando è in arrivo la stagione invernale. Alcune piante sempreverdi sono in grado di affrontare la stagione fredda senza grossi problemi, come ad esempio i pini, ma altre più delicate hanno bisogno di essere protette, per non rischiare danni, a volte irreversibili. Lo stesso vale per i terreni appena seminati o le piante danneggiate che hanno bisogno di riprendersi.
Come si usa
In tutti questi casi bisognerà stendere il tessuto non tessuto sulle piante da proteggere, anche senza necessità di sostenerlo con una struttura ad archetto. Sarà sufficiente mantenerlo morbido e fissarlo lateralmente sul terreno con dei pioli. Sotto il telo si creerà un microclima con temperature superiori di qualche grado rispetto all’esterno.
Per quanto riguarda gli alberi ad alto fusto, si potrà avvolgere la loro chioma con il TNT, che risponderà perfettamente allo scopo, grazie alla sua flessibilità e resistenza. Questo trattamento servirà ad impedire che gelo, neve, grandine o pioggia battente possano nuocere al benessere delle piante